Passa ai contenuti principali

Diciassette Dicembre...


Cari amici,
rieccomi qui davanti al monitor del mio pc con il desiderio di svelarVi un altro po' del mio recente Vissuto.
Partiamo dai fatti.
Esattamente un anno fa' in una giornata di Dicembre meno fredda di oggi mi recavo presso un ufficio per fare un colloquio di lavoro: era il primo colloquio dopo qualche anno in cui non mi confrontavo più con il mondo dell'offerta di lavoro.
All'incontro andai in sedia a rotelle, meglio proteggersi mi dicevo...le incognite del colloquio e l'inevitabile tensione avrebbero potuto far cedere le mie gambe.
All'incontro ebbi la fortuna di incontrare un Grande Uomo (nonchè Eccellente Professionista). Vi dico ancora che prima di recarmi all'appuntamento la mia idea era quella di sentire valutare poi, ma di fronte all'energia ed al modello positivo del selezionatore decisi di abbracciare il progetto. Il lavoro consisteva nell'operare come consulente assicurativo e tale attività comportava non solo di dovermi recare dai clienti ma anche seguire corsi di formazione il tutto con molti, moltissimi spostamenti. Sulla carta un progetto assolutamente non alla mia portata (principalmente sul piano fisico...), ma la sfida lanciata in sede di colloquio mi piacque a tal punto che in maniera un po' folle mi buttai nell'avventura. Nei mesi a seguire feci qualche appuntamento, conclusi qualche polizza e grazie ai corsi di formazione imparai moltissimo.
A lato però di tutto ciò vi è il fatto che abbracciando quel lavoro scelsi di riprendermi quella proattività che pur essendo parte di me,avevo messo da parte. La paura del giudizio altrui (chi sottoscriverebbe un piano assicurativo se chi glielo propone è in sedia a rotelle??) , la paura di vivere eventi sociali complessi (cene, riunioni, corsi etc. etc. ), la paura di viaggiare (prendere un treno o dormire fuori per molti giorni) ebbene queste paure insieme ad altre mi avevano fatto scegliere la via più comoda: quella dell'adattamento, dell'accontentarsi, del non agire.
E così il primo semestre 2016 è volato tra corsi, riunioni, qualche appuntamento e tanta TANTISSIMA stanchezza fisica...vi erano momenti in cui la stanchezza era tale che per riuscire a partecipare ai corsi ricorrevo spesso al prendere qualche goccia di xanax grazie al quale riuscivo a domare il mio corpo che non voleva seguire la testa.
Quanta fatica, ma anche quanta energia.
Ricordo ancora con grande vividezza che a fine Giugno ero veramente felice di quanto fatto: avevo vinto la paura, ero tornato ad essere il me di " un tempo".
Tutto bene quindi?? Non proprio ed ora Vi spiego il perchè .
La vita a Luglio ha deciso di aggiungere un po' di sale al mio percorso e così un mattino mi alzo et voilà cancellati buona parte dei ricordi del recente passato...tutto perduto.
Un episodio di Amnesia Globale Transitoria frammisto a notizie non buone sul fronte della mia malattia hanno interrotto quel percorso positivo sul quale mi ero incamminato...un pasticcio insomma. I miei progetti -ancora una volta- si sono così infranti contro l'evidenza di un fisico che non ne voleva sapere.

A fine Novembre decido dunque di interrompere -almeno temporaneamente- quanto intrapreso pochi mesi prima...volevo e dovevo ascoltare il mio fisico.
Vista così la mia è stata un'ennesima Sconfitta, un ennesimo dover abbandonare il campo pur volendo ancora giocare. Ma - riflettendoci bene- così non è stato e vi spiego perchè.
Se sul piano oggettivo il mio è stato indubbiamente un "buco nell'acqua" invece sul piano soggettivo quanto fatto non solo mi ha liberato dalla paura ma soprattutto mi ha fatto maturare una maggiore consapevolezza e sicurezza di me. E grazie a ciò ora vivo eventi sociali, prendo treni etc. etc. come prima.
I miei insuccessi, al pari dei successi, sono le fondamenta sulle quali costruire il mio presente. Ho compreso che il fallire di un progetto può nascondere al Suo interno importanti elementi per migliorarmi.
Ho imparato, ancora di più, ad amare la mia fragilità fisica e di conseguenza ad amare me stesso. Il sorriso è tornato genuino sul mio volto ed io,nuovamente sereno, sono pronto ad abbracciare nuovi progetti e sfide.
Come andrà è relativamente importante, quel che conta è continuare il mio percorso di crescita spirituale...al "saper fare" voglio sostituire il "saper essere" e sono determinato nel riuscire in ciò.
Scritto ciò e sperando di non averVi annoiato, chiudo il mio post ringraziando ancora quell'Uomo che un anno fa' mi diede l'opportunità di lavorare; sicuramente sono stato un fallimento per Lui ma se oggi sono migliore di ieri è anche molto merito Suo e di coloro che mi sono stati vicino nella fasi buone ,come quelle cattive...in primis mia sorella.
Come sempre, grazie per avermi letto e vi sono grato se vorrete condividere questo post con i vostri amici.
Buona vita a tutti, Claudio.  :-)


Commenti

  1. Grazie per aver condiviso l'esperienza. Nell'affrontare una disgrazia...Ho trovato me stessa, quella parte più reale libera dalle sovrastrutture sociali. Mi sento maturata e più forte. Devo ringraziare la...disgrazia.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Auguri e pensieri in libertà.

Cari Amici, è quasi Natale e la Vita, anche quest’anno, mi concede la possibilità di scrivere questo messaggio: che meraviglia. 💚 In questo momento mi trovo nella mia camera da letto, sono seduto alla scrivania e le mie dita scorrono Veloci sulla tastiera e lettera dopo lettera metto in Bella i miei pensieri. Se mi soffermo su dove mi trovo e su cosa riesco a fare posso affermare con assoluta certezza che ho già ricevuto il mio Dono di Natale: il Tempo, molto Tempo. Mi sorge così spontaneo il domandarmi su come io abbia usato il Tempo che mi è stato regalato e andando a cercare tra i ricordi osservo come in questi mesi mi sono dedicato a tre cose in particolar modo: Far mio il momento presente; Progettare il Domani con la consapevolezza che nel Domani non è detto che io vi sarò; C omprendere che so di non sapere. Nel mentre ho lavorato molto, ho vissuti istanti indimenticabili con i miei Amici o la mia famiglia, ho viaggiato, mi sono Innamorato co

Elogio del Niente.

Cari Amici, cosa osservate di particolare nella foto qui sopra? ...credo che potreste affermare: Niente! E poi quando incontro Amici o Clienti che non vedo da un po' alla domanda "...hai novità?" spesso mi sento dire: " Niente di particolare...tutto procede come sempre".   Ed ancora alla domanda "Cosa farai oggi?" talune volte mi viene risposto: "Niente!". Ecco tre semplici esempi tratti dal mio Vissuto quotidiano che mi hanno fatto riflettere e molto. Se ci fermiamo a riflettere con attenzione nella foto possiamo osservare un deserto, l'azzurro del cielo ed ancora la vegetazione che, con fatica, cerca di Vivere in questo ostile ambiente. Eppure in un primo istante avremmo potuto dire: "Niente!". Partendo da questo spunto ho avuto occasione di rilevare come spesso, purtroppo troppo, le parole Niente! o Nulla! fanno parte del nostro quotidiano.  In un certo qual modo quando ci fermiamo a riflettere su cosa ci circonda

:-) Un anno in più :-)

Cari amici, eccomi qui a festeggiare: 39 anni , una bella età. Il tempo scorre rapidamente ed io sempre più divento (o almeno faccio il possibile) quell'uomo maturo ed adulto che solo una decina di anni fa' desideravo diventare. Ma in definitiva cos'è un compleanno?? Per curiosità ne sono andato a ricercare le origini storiche ed ho scoperto che per quanto sia pressochè impossibile stabilire quando tale usanza ebbe inizio, si pensa che questo giorno di festa sia nato nel periodo dell'Antico Egitto, in cui si era soliti festeggiare la nascita del Faraone. E la candeline?? Alcuni autori indicano che sugli altari di Artemide, nell'antica Grecia, venivano poste delle torte con delle candelina accese in onore del compleanno della dea, il sesto giorno di ogni mese. Ma tornando al mio quesito potrei rispondere che un compleanno è spesso quell'evento in cui ci si confronta con se stessi, in cui si fanno bilanci del passato e propositi (spesso buoni) per il fu