Cari amici,
il 09 Luglio 2016, in un pomeriggio qualunque il mio corpo anzi la mia testa ha subito una sorta di Black Out...difficile a livello medico comprendere bene cosa sia accaduto mentre è molto più semplice poter descrivere il dopo: mal di testa, tantissimo mal di testa che sommato al mio guaio di salute di fatto mi ha messo quasi totalmente fuori combattimento.
Unica cura, analgesici a parte, è il riposo e così da oltre 45 giorni sono pressochè fermo e , ad oggi, non ho ben chiari i tempi di recupero.
Vi direte: perchè ci racconti questo?? Ebbene come spesso mi piace fare partendo dagli eventi della mia vita cerco di trarne degli insegnamenti.
Ecco che cosa ho - sino ad ora-compreso.
Parto con il dire che quanto accadutomi non è "l'ennesima sfiga" ma bensì una straordinaria occasione di cambiamento.
Eh sì perchè il dover essere costretti a fare pochissimo, il passare le notti insonni a causa dei vari guai, insomma lo stare poco bene mi ha permesso di potermi dedicare -come non facevo da oltre due anni- al riflettere su di me e sul mio approccio alla vita.
E così in queste settimane di "pausa forzata" - quasi con tenerezza- mi sono reso conto di quanto io in questi anni mi sia dedicato a progetti ed a incontri, spesso molto belli, ma che trascuravano me stesso e la mia mutata condizione fisica.
Mi spiego meglio.
Negli ultimi anni con incredibili capacità camaleontiche mi sono adattato, trasformato ed evoluto ma alla base di ogni cambiamento vi era una scelta spesso (per non dire sempre..) dettata dalla ragione. Di fronte ad un crocevia analizzavo i vari sentieri da intraprendere e poi , con la ragione appunto, sceglievo quello che maggiormente sembrava adatto a me.
Così agendo , a mo' di criceto che gira nella ruota, continuavo di fatto a seguire sempre il medesimo percorso di vita: cambiavo la ruota ma sempre in una ruota giravo.
Ho dunque compreso di quanto io sia sì evoluto sotto il profilo spirituale ma ciò nonostante le mie azioni -seppure eseguite con strategie totalmente differenti- erano sempre le medesime. Per sintetizzare potrei paragonarmi al Lupo del proverbio popolare che " Cambia il pelo, ma non il vizio".
Fatta mia questa nuova visione di me ho così iniziato a pensare su come agire per il futuro prossimo e cioè non appena starò bene.
Qui molteplici domande hanno affollato la mia mente. Difficile individuare una risposta precisa a tutti i quesiti. E poi forse non ho ancora elaborato tutte le domande ma quel che è certo è che ho deciso di fare è che qualsiasi strada io intraprenderò devo farlo ascoltando il cuore e non la ragione.
Il mio corpo, le mie gambe che tremano e la mia anima saranno la bussola che indicherà la direzione da seguire. La ragione, il calcolo delle probabilità e delle opportunità verrà dopo.
Sapete oggi mi sento di poter dire di essere libero dalla paura della morte e -cosa altrettanto importante- sono libero dalla paura del domani e dalle incognite in esso celate.
Aggiungo ancora che l'essere riuscito a raggiungere questo grado di libertà mi permette di progettare il mio futuro con una serenità ed una leggerezza mai provata prima e vi garantisco è una sensazione MERAVIGLIOSA. :-)
Scritto ciò ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato ad arrivare sino a qui e ringrazio la vita che mi ha obbligato , ancora una volta, a fermarmi.
Come sempre vorrei scrivere ancora molte righe, ma presto riprenderò mouse e tastiera per mettere in bella i miei semplici pensieri.
Per ora, come sempre, grazie per aver letto queste mie riflessioni e grazie in anticipo se condividerete questo post.
Un abbraccio enorme ad ognuno di Voi e BUONA VITA :-)
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