Cari amici,
i molti impegni di lavoro, gli incontri con le persone care, il tempo dedicato al mio corpo e le molteplici passioni fanno sì che la sabbia nella clessidra delle mie giornate sia tornata a scorrere velocemente.
Tutto questo è indice di una "ritrovata" condizione fisica e soprattutto mentale.
Eh sì non mi stancherò mai di scriverlo ma la testa e la condizione mentale fanno la differenza.
Oggi però voglio condividere con voi il fatto che da oltre 12 mesi sto vivendo fuori dagli ospedali.
Per me è un piccolo/grande traguardo. Stare "fuori" mi sta permettendo non solo di riprendere in mano la mia vita ed i miei progetti, ma anche di dare a questi ultimi un certo grado di continuità e questa è una cosa ottima.
Certo le difficoltà sono tante, il fisico e le energie sono quello che sono...ma tutto procede abbastanza bene.
Ma torniamo al tema di questo post; come scrivevo poche righe sopra sono passati oltre 12 mesi dall'ultima mia dimissione da un ospedale e il fatto di non esservi tornato vuol dire aver rinunciato all'importantissimo periodo che dedicavo alle mie gambe ed al loro allenamento. Perchè ho compiuto questa scelta -pur consapevole- dell'importanza di un periodo di ricovero?
Se avete voglia e pazienza nelle prossime righe vi spiegherò i perchè. Ebbene ho fatto ciò principalmente per due motivi.
Il primo è che ,per fortuna , grazie agli insegnamenti ricevuti quotidiniamente riesco ad allenare il mio fisico. E così tra il lavoro fatto da me e quanto svolto dai fisioterapisti tutto sommato mi tengo in forma.
Il secondo aspetto, importante quanto se non di più del primo, è che ho cambiato radicalmente approccio al problema. Mi spiego meglio. Dopo essermi ammalato in una prima fase mi sono dedicato all'accettazione della malattia, successivamente l'ho fatta mia ed integrata nella mia quotidianità ma ora sono diventato (con convinzione) medico di me stesso. Mi piace definirla come "fase tre". Con questa affermazione non voglio assolutamente dire che oggi penso di potermi sostituire ai medici o ai fisioterapisti, loro sono e saranno sempre importantissimi per la mia salute. Però a loro affianco attivamente la mia persona nella sua interezza fisica e spirituale, e con tutto me stesso quotidianamente mi dedico a superare gli ostacoli ed a vivere come "se nulla fosse". Non è assolutamente facile riuscire in ciò e talune volte ritorno indietro, ma quando ci riesco tutto funziona meglio.
Forse vi chiederete perchè vi racconto i " fatti miei". Lo faccio principalmente per essere un termine di confronto per le (tante) persone con problemi che leggono il mio blog. Il mio consiglio è impariamo ad ascoltarci, diventiamo egoisti "al punto giusto" e proteggiamo il nostro corpo e la nostra anima. Proteggersi non vuol dire evitare tutto ciò che ci manda in crisi, anzi forse proprio il contrario. Ad esempio io avevo (ed ho tutt'oggi) grosse paure nel vivere eventi "complessi" quali feste con molte persone o appuntamenti di lavoro particolarmente stressanti o ancora non amo i posti affollati...però con GRANDE fatica a "piccole dosi" mi impegno per vivere le situazioni di cui sopra e piano piano tutto torna come prima.
Il percorso è lungo, tortuoso e pieno di insidie ma ognuno di noi può essere medico di se stesso, ascoltandosi e comprendendo sia il proprio corpo che la propria mente.
Nessuna medicina, terapia o medico potranno fare bene il loro "lavoro" se noi non ci renderemo attori principali della volontà di guarigione e/o contenimento del problema.
E dunque evolviamo, sfidiamo noi stessi ogni giorno e sono certo che i risultati arriveranno.
Sapete, sono fortemente convinto che nonostante la vita a volte sia complessa noi possiamo fare grandi cose...parlando con altre persone mi piace spesso dire : "VINCIAMO NOI"... io ci credo !!
Come sempre grazie per avere letto questo mio post e scusatemi se è molto personale, ma lo scrivere mi aiuta e magari può essere di spunto ad alcuni di Voi.
Un caro saluto e buona a vita a tutti :-)
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