spesso il nostro ciclo vitale viene paragonato ad un cammino su un percorso che per alcune scuole di pensiero è predeterminato e per altre ,all'opposto, ognuno di noi può scegliersi la via.
Anche io mi sono posto più volte la domanda: " La mia vita è già scritta o posso decidere io dove dirigermi??".
A questa domanda oggi posso rispondere con l'affermare che , per me, la vita è un affascinante intreccio di eventi , dove connessioni a volte casuali creano poi situazioni inaspettate e che nonostante alcuni sentieri siano già predeterminati ad un certo punto della nostra esistenza potremo decidere dove andare.
Di certo il fatto di nascere in un determinato luogo della terra, in un determinato contesto sociale ed una ben specifica famiglia all'inizio della nostra vita ci condiziona nella scelta del sentiero, ma arrivati ad un certo punto sono convinto che possiamo decidere di cambiare percorso.
Certo fare ciò è difficile, ma lo ritengo necessario per poter meglio comprendere la vera essenza della vita.
Parlando, come spesso faccio, un po' di me oggi posso dire con assoluta convinzione di avere imboccato la mia strada. E' stato un percorso irto di difficoltà e di timori ma ora che sono libero dai vincoli non solo sento di essere entrato in contatto con la mia vera essenza,ma soprattutto ho compreso di averne una! Non male direi!
Ad una prima analisi , se ci penso, è paradossale come sia stata una complessa malattia ad attivare in me quel processo che io chiamo di "risveglio"...ma poi se mi soffermo a riflettere con maggiore attenzione è normale che sia andata così e Vi spiego il perchè.
I miei genitori, la scuola, gli amici e la società in generale mi avevano spiegato ed insegnato che io avevo un percorso, che certo sarei stato libero di scegliere se fare il medico, il panettiere, l'idraulico, etc etc ma mai nessuno mi ha apertamente insegnato (o almeno stimolato) a ricercare la mia vera essenza ed a comprendere le mie inclinazioni.
E così ho seguito la strada che mi era stata assegnata ed ho imboccato prima gli studi Classici e poi ho iniziato a lavorare totalmente assorbito dal desiderio a fare carriera, a progredire socialmente e poco altro. Sono stato anche bravo ed ho realizzato molte cose,ho costruito molte relazioni ma tutto ciò non era veramente ciò di cui avevo bisogno...ma non lo capivo e forse non ne avevo nemmeno l'esigenza...la mia vita correva veloce e diritta come un auto su un'autostrada deserta.
Quando la mia strada è stata interrotta, ho fermato la mia auto e sono dovuto scendere. Ho, dunque, iniziato a domandarmi su che cosa io ci facessi lì, e subito dopo mi sono interrogato su chi fossi io...su chi fosse il pilota.
Et voilà tutto ,per magia, è cambiato. E' stato sufficiente dover scendere dall'auto per trovare un nuovo sentiero, una nuova strada. Oggi il mio cammino non è più legato al raggiungere un obiettivo materiale ma semplicemente connesso con il desiderio di vivere il mio tempo e nulla più.
Vivo giornate piene, alla ricerca di emozioni (positive e non) e di relazioni (di lavoro e non)...e tutto questo mi fa' amare la vita.
Concludo questo post con un interrogativo: " Vale la pena affannarsi alla ricerca del sentiero migliore, e nel mentre non assaporare la bellezza del cammino??" A ognuno di Voi la risposta! :-)
Come sempre grazie per aver letto queste mie righe e ancora grazie se condividerete questo post con le persone a voi care.
Un forte abbraccio e BUON CAMMINO :-) :-*
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