Cari amici,
rieccomi qui a condividere con Voi alcune mie riflessioni condite con alcuni episodi della mia vita quotidiana. Parto con il dire che sto vivendo un buon periodo, la mente è serena e questo mi aiuta moltissimo a vivere giornate piene e non ripetitive.
E poi ,dopo oltre tre anni di allenamento, sono oramai abituato a convivere con le mie gambe che ogni tanto decidono di farmi provare "emozioni forti."
In questo post vorrei soffermarvi con Voi sul concetto di limite e di autolimitazione.
Quando si consulta un vocabolario della lingua italiana alla voce limite si scopre che esso è usato in molteplici maniere. Con il termine limite si può dunque definire un confine fisico, si può rappresentare [in matematica] la nozione che caratterizza la tendenza di una grandezza variabile ad assumere un determinato valore o ancora in senso figurato viene utilizzato per indicare un limite “invisibile” o un’impossibilità svolgere questa o quella azione.
Ho fatto questa premessa perché spesso la parola limite è stata utilizzata da chi mi ha in cura o da me medesimo. Mi è capitato dunque di sentirmi dire : “ Claudio, a causa dei Suoi limiti non potrà fare questo…” o ancora spesso – in risposta a frase come quella di prima- mi sono detto : “Ho dei limiti, voglio cercare di superarli..”.
Ma cos’è un limite per me?? Per me è l’impossibilità a svolgere una particolare azione, ad esempio, correre, saltare, passeggiare in montagna etc etc ma sempre e solo penso ad un limite nel campo delle azioni. Mi spiego meglio.
Il fatto che io non possa più correre non mi permette di iscrivermi alla maratona di New York (..un mio sogno “rimasto nel cassetto”!!…mai dire lo farò: la vita è ORA!! ) ma non mi impedisce di vivere una vita come “quella di prima” nonostante il mio handicap.
Come ho già scritto in altri post, la nostra vita è composta sia da azioni che da pensiero o se vogliamo da corpo e mente. Se il primo viene meno è un guaio, ma è un pasticcio ancora più grande se la mente vacilla.
Per la mia esperienza personale spesso si rischia che per un problema al corpo, la mente vada in crisi e questo non è bene perché si rischia di innescare una spirale negativa in cui la cattiva condizione mentale influisce poi sul corpo già incerto.
Ma tornando al concetto di limite e dopo aver chiarito che per me un limite è tale solo nel campo del fare e non dell’essere ebbene invito chi legge questo post (sia esso in buona forma o meno) a riflettere se possiamo imparare a fare a meno del concetto di limite stesso.
Spesso ,infatti, mi è capitato di leggere che noi, in quanto esseri umani, siamo illimitati e che tutto è alla nostra portata. Con un po’ di allenamento e un bel po’ di letture anche io sono arrivato alla conclusione che io, noi non abbiamo limiti. Questo almeno nel campo del pensiero.
Il limite, o meglio la percezione di esso, spesso è dovuto al fatto che , per cultura ed abitudine, si da’ troppo peso alle azioni mentre se ci si concentra su noi stessi si scopre (per me è stata una grande magia!! ) che siamo infiniti.
Se la mia malattia progredirà, la rottura del primo motoneurone provocherà in me una totale paralisi del mio corpo, ma la mia mente sarà sempre la medesima e anche in quella condizione (difficile, difficilissima) sono certo (io ci credo!!) che la mente potrà (vorrei dire , dovrà..) sopperire a quanto accadutomi. Certo ,potreste dire: "è facile parlare …ti voglio vedere poi alla prova dei fatti!!" …sinceramente a questa osservazione non saprei rispondere se non con il dire che sto improntando la mia vita su due filoni principali e cioè:
-
Vivere il qui ed ora.
-
Rafforzare la mia mente sempre più.
Non so’ se basterà, ma so’ che per ora mi sembra la via più sensata per
impostare la mia crescita personale. Concludo questo post con il dire che se per me è vero che ,nel campo dell’essere, noi siamo esseri senza limiti, ciò non implica che nel mondo delle azioni dobbiamo accettare in toto (o subire per comodità??) i limiti che la vita ci pone. Anche in questo secondo caso dovremmo (..per me è dobbiamo!!) riconoscere i limiti e cercare di superarli. Faccio un esempio concreto, io dedico molto tempo alla fisioterapia, ad ascoltare il mio corpo ,ad allenarlo, ad alimentarlo…sono quasi maniacale in ciò. Ma lo faccio per rispetto mio e della vita. Ho deciso di utilizzare sino all’ultima kilo caloria delle mie energie per arrivare al limite estremo al quale il mio corpo può arrivare e poi quando i miei sforzi non verranno più ricompensati dal fisico beh non mi lamenterò sapendo di aver fatto il meglio per conservare il mio corpo.
Come sempre, grazie se avete letto questo post e due volte grazie se vorrete condividerlo con le persone che conoscete. Sapete io curo con passione questo blog perché scrivere mi “fa’ bene”. Mentre sul monitor del mio pc ad una riga segue un’altra dentro di me i pensieri e le emozioni fluiscono in maniera libera e senza schemi e questo mi aiuta a riflettere ed a crescere.
Grazie ancora per l’attenzione, un abbraccio grande grande Claudio Giordana. :-)
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