Cari amici,
anche se con un po' di ritardo, condivido con Voi quanto vissuto durante il mio recente "soggiorno" in ospedale a Milano. Per immergerci meglio nel mio racconto parto con il dire che poco più di tre mesi fa' in un momento di buon vigore mentale ricevo la chiamata -peraltro attesa- con la quale mi si informava che era l'ora di tornare a fare riabilitazione . Eh sì la fisioterapia è diventata parte essenziale della mia vita e così ciclicamente mi prendo delle "pause" per allenare il mio corpo.
Se dunque da un lato ero contento di rientrare in ospedale dall'altro confesso che il solo pensiero di andarvi mi destabilizzò e non poco: e così nei tre giorni antecedenti al mio ricovero le mie gambe mi diedero parecchia noia. Ansia per gli eventi futuri...sempre difficile da gestire!!
Arriva il giorno dell'ingresso e non appena varcata la porta della stanza tutte le paure (assolutamente infondate...lo ammetto! ) ,come per magia, si dissolvono.
E così sono "Dentro", il mio letto è vicino alla finestra e questo mi piace ..ma ora l'obiettivo è quello di integrarsi il più velocemente possibile nel luogo in cui mi trovo. Prima però ripongo le mie cose e nell'armadio non solo sistemo le mie due valigie ma insieme ad esse ripongo la vita di "fuori" che con la sua camaleontica routine mi fa' vivere giornate sempre diverse ma serene.
Ma un ricovero per me non solo è una pausa che mi prendo per allenare il mio corpo, ma anche e soprattutto è un momento per vivere il mondo di "Dentro"che è sì costituito dall'ambiente ospedaliero ma anche ed in maggior misura dal confronto con gli altri compagni di "avventura" e con se stessi.In ospedale il tempo "avanza" spesso e ogni luogo è un buon posto per parlare ma soprattutto ascoltare.
Ognuno di noi ha la Sua storia; essa è fatta di paure, di speranze e mille altri stati d'animo. Il sentimento che più spesso mi è capitato di percepire è la paura della malattia (qualunque essa sia) , la malinconia per i " tempi passati" e il timore per il futuro.
Alcuni reagiscono con grande vigore agli eventi, mentre altri faticano a combattere e lo sconforto invade il loro io. Pochi ,molto pochi, accettano quanto stanno vivendo. A loro mi viene spontaneo dire: "Perchè?? Perchè non accetti cosa la vita ti ha riservato??" ....dobbiamo partire da ciò che siamo nel qui ed ora per meglio poter affrontare la situazione....ma è DIFFICILE,veramente DIFFICILE..me ne rendo conto!!
Ma la vita "Dentro" significa anche confronto con me stesso. Per abitudine tendo poco a paragonare la mia situazione con quella degli altri ricoverati, ma essere a stretto contatto con altre persone che hanno la tua patologia inevitabilmente risveglia nella testa il "confronto". Alcune volte ho avuto paura, in un paio di occasioni ho trattenuto le lacrime a fatica ma su tutto ha sempre prevalso il desiderio di "crescere" ancora, di migliorarmi. La vita ci pone di fronte a vere difficoltà ma -come scrivo spesso- se tramutiamo le difficoltà in opportunità tutto è più semplice.
Grazie a questo ricovero, ho ancora di più imparato ad apprezzare la vita e ad amarla.
Non mi stancherò mai di dirlo: vedere il lato meno "bello" della vita, mi ha permesso di capire meglio quanto io sia fortunato!! Se mi soffermo a pensare il solo fatto di poter scrivere questo poche righe con le mie dita che , veloci, premono i tasti è pura MAGIA!! E poi -sempre più- sono affamato di emozioni, di sorrisi fatti e ricevuti e di tante altre piccole grandi cose alle quali prima non badavo!!
Concludo questo post con il ringraziare tutte le persone con le quali ho condiviso i miei 26 giorni di ospedale. Ancora una volta ho acquisito nuove conoscenze, sono maturato e questo è per me meraviglioso!! GRAZIE, GRAZIE di cuore <3.
Come sempre sono felice se siete arrivati a leggere sino a qui e grazie a chi vorrà condividere questo post. :-)
Un forte abbraccio a tutti e a presto! Ciao ciao, Claudio Giordana :-)
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