Cari amici,
qualche mese fa' ho avuto modo di vedere un film After Earth.Questo film dalla trama molto semplice aveva come filo conduttore il tema della paura e la gestione di essa. Ebbene questo argomento mi è tornato alla mente in questi giorni di ricovero, dove tra le tante emozioni che trovo nei discorsi fatti qua e la' vi è anche quella della paura.
Capita infatti di parlare con altre persone ricoverate ed alcune di esse non solo mi parlano di ciò che accade loro, ma condividono anche le loro paure ed i loro timori sulla situazione presente e soprattutto futura. E così pensando alla mia esperienza di vita, vi posso dire che anche io nel mio percorso ad un certo punto sono stato veramente colto dalla sensazione di paura.
Era l'estate del 2012 e in occasione di quel ricovero mi accorsi che il processo di "rottura" era andato avanti e che la fisioterapia non era più sufficiente a contrastare in toto quanto mi stava accadendo. Ancora oggi ricordo la sensazione di paura che provai: sapere di non poter fare nulla di risolutivo per contrastare la malattia mi angosciava, e poi pensavo al futuro e a tutti i problemi che avrei potuto avere.
Come gestire quindi la paura?? Nel mio percorso ho cercato di capirla, l'ho esplorata in profondità e proprio grazie ad una approfondita conoscenza di essa mi sono piano piano rasserenato. Ci tengo a precisare che non ho voluto rimuovere la paura...essa è dentro di me, come lo sono altri stati d'animo.
E poi la paura infatti non è solo da vedersi in accezione negativa, essa infatti ci permette di scappare/difenderci dai pericoli e nel mio caso mi permette meglio di comprendere quali sono le cose alla mia portata e quali no'.
Tornando al film di cui vi parlavo all'inizio di questo post l'attore principale Will Smith insegnava al figlio Jason un modo per contrastare la paura; il consiglio era di "radicarsi nel momento presente" e tale tecnica consisteva nel concentrarsi sulla situazione presente e sulla propria condizione in quel medesimo istante.
Al di la' della finzione cinematografica, vi posso dire che quando nella vita quotidiana mi capitano le mie crisi alle gambe,anche io ho imparato a "radicarmi nel momento presente" e così spesso vivo la crisi in pienezza senza preoccuparmi di cosa capiterà nei minuti successivi.
Insomma " gira e rigira" riprendo il tema di cui spesso parlo: "il qui ed ora"; infatti se riesco a vivere l'istante "rimuovendo" le ansie per il futuro, tutto diventa enormemente più semplice!
Poi confesso che tra il dire ed il fare passa sempre tanta acqua sotto i ponti, ma sono diventato abbastanza bravo a fare mio quanto vi racconto.
In ultimo condivido con voi una riflessione forse banale, ma ciò nonostante ci tengo a farlo.
Che siate sani o meno, la paura non deve mai "invadere" il vostro io intimo. Tutti abbiamo paura, ma la paura non deve essere alimentata dai nostri pensieri e ricordiamoci sempre che per superarla dobbiamo aprirci al mondo ed alle persone e non chiuderci "a riccio" in noi stessi e nei nostri pensieri.
Se ad esempio io mi concentrassi solo sulle mie paure sul futuro, sono quasi certo che la mia condizione fisica peggiorerebbe molto ed inoltre vivrei male il momento presente. Un comportamento auto-lesionistico non trovate??
Come sempre le mie sono riflessioni puramente personali e derivate dalla mia esperienza di vita; spero possano aiutarvi a riflettere ma se siete in disaccordo con cosa scrivo se vorrete postare i vostri commenti sarò ben lieto di leggerli. Se invece ciò che ho scritto vi piace e vorrete condividerlo con i vostri amici ve ne sarò grato.
Un abbraccio a tutti voi e buona vita :-), Claudio Giordana
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