Cari amici,
qualche sera fa' , redigevo un bilancio della mia giornata e del periodo in generale che sto attraversando. A seguito di ciò il risultato era positivo e cioè sentivo (e sento tuttora) molta energia positiva dentro di me e così ho iniziato a domandarmi sul come potesse essere possibile ciò.
La mia domanda era: sarò un "inguaribile ottimista" o sarò "ottimista per necessità di condizione" ?
Ebbene la risposta ad entrambe le domande era no', e questo perchè la fonte della mia serenità la sentivo ben più radicata dentro di me e non poteva essere semplicemente uno stile di pensiero o il cercare di vedere il "meno peggio".
E così ho iniziato a ragionarci su', sino a che una sera ( eh sì la sera è il mio momento in cui mi dedico a me stesso ed ai miei pensieri) mi è venuto alla memoria un principio base della fisica che recita : "Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma" . Questo principio risale alla seconda metà del 1700 ed è stato enunciato da Antoine-Laurent del Lavoisier , ovviamente Lui parlava di materia ed intendeva che ogni cosa creata è in continuo divenire e trasformazione. Io l'ho presa in prestito estendendola alla vita in generale.
Mi spiego meglio con un esempio.
Supponiamo che io (come chiunque altro) valga 100 unità ben divise tra corpo e mente: ebbene se mi ammalo "perdo delle unità". Tant'è vero che io,parlando con altre persone, dicevo spesso: "Io sono il 75% del Claudio di prima"..insomma mi immaginavo come una torta a cui era stata tolta una fetta.
Questa pensiero però strideva con la mia sensazione di benessere generale nonostante le condizioni fisiche non buonissime.
Ebbene la risposta che (per ora) mi sono dato è che al cambiare del mio corpo (ahimè in peggio) ciò che è stato perso in termini fisici, è stato compensato da una maggiore consapevolezza in termini di percezione di me stesso e della mia mente.
Il mio consiglio è trasformiamo ciò che di negativo ci accade in energia positiva per la nostra mente e per noi stessi. Così facendo nulla andrà perso, ma verrà semplicemente trasformato.
Parlando di me ad oggi ho difficolta' con le gambe e così alcuni giorni preferisco stare a casa anzichè "faticare ad uscire" e a questo si aggiunge una fastidiosa sensazione nel deglutire i cibi ma se mi chiedeste come sto vi risponderei : BENE!!
E non vi direi "BENE" per convenzione sociale ma perchè mi piace molto questa fase della vita, più orientata sul mio io spirituale e (sempre) meno sul mio corpo. Insomma se "perdo pezzi" sul lato fisico quasi contemporaneamente trovo nuove energie dentro di me. Se posso uscire meno, ho più tempo per viaggiare dentro il mio io.
In fin dei conti io sono sempre io. Le gambe sono utili e bellissime, ma non sono essenziali per la mia stabilità generale.
E così sempre più faccio mio un pensiero di Gandhi : " La vita non è aspettare che passi la tempesta, è imparare a ballare sotto la pioggia."
Caro amico o amica se hai letto sino a qui, ti ringrazio. Spero di non averti annoiato, e se hai commenti o idee sono felicissimo del confronto.
Ti auguro una buona domenica e buon viaggio dentro di te.
Un abbraccio Claudio Giordana :-)
Ps: mi viene spesso chiesto se si può condividere quanto scrivo, la risposta è : grazie se lo farete!!
Ciao Claudio!!!!...bellissima idea questa del blog, sono certa possa essere di aiuto a molte persone. Io condivido pienamente ciò che dici e forte delle difficoltà del passato so che il "pensiero" è parte fondamentale per superare e affrontare gli sgambetti della vita. Ti faccio i miei complimenti per la forza e la tenacia! Enza (Gallo)
RispondiEliminaCiao Enza,vedi raccontando la mia esperienza mi auguro che -grazie al confronto- io e chi legge si cresca un poco di più. Ciao ciao :-)
RispondiElimina