Caro lettore, dopo quasi 40 giorni in un reparto di ospedale, sento la necessità di condividire cosa ho vissuto.
Ebbene dopo la mia precedente esperienza dell'ospedale ero venuto con la convizione di curare le mie gambe, ma e poi mai avrei ritenuto possibile quello che sto per raccontarvi.
In poco meno di venti giorni, sono entrato a far parte di un gruppo di pazienti e con loro si è ricreata una condizione che nulla aveva da invidiare al "mondo esterno".
Ebbene sì anche in un reparto complesso, come quello nel quale sono stato ricoverato, ho visto visi sereni e persone che ridevano di gusto. Tante volte si è alle ricerca di eroi, di modelli a cui ispirarsi.
Io li ho trovati qui in un reparto di neuroriabilitazione, persone che continuano a sorridere serene, mentre provano a contenere i danni provocati dalla malattia.
Il fatto di avere tutti dei piccoli / grandi guai ci ha messi tutti sullo stesso piano e così il gruppo finita la fisioterapia ci si riuniva come potrebbero fare dei compagni di liceo terminate le lezioni.
Abbiamo condiviso una pizza, portataci da una pizzeria da asporto, fatto colazioni o merende al bar dell'ospedale, mangiato lasagne portate "dagli esterni" e la sera dopo le chiacchere tutti nella propria camera, come si faceva durante le gite scolastiche.
Sono grato alla vita per cosa ho vissuto e sono onorato di aver conosciuto persone che porterò sempre dentro di me. Grazie a questa esperienza ho avuto modo di vedere che la felicità è ovunque..basta "solo" avere la capacità di non smettere di sorridere.
La cosa bella da osservare è stata poi la conferma della mia convizione e cioè che lo spirito conta.
Chi sorrideva, chi continuava a vivere sereno, teneva sotto controllo la malattia ,e piano piano migliorava o per lo meno non peggiorava.
Confesso che mi mancano i miei compagni di viaggio, ma la vita è anche il mondo "esterno" ed ora confuso ,come mai nella mia vita, mi accingo ad affrontare i prossimi passi.
Un poco sono impaurito ma la paura è oscurata dalla voglia di continuare a sorridere, dal desiderio di vivere situazioni positive, dalla voglia di continuare a vivere emozioni.
E poi perchè preoccuparsi...in fin dei conti..per trovare la giusta via, bisogna avere il coraggio di perdersi !
Buona vita sorridente, Claudio Giordana :-)
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